Nuove foto aggiunte

SOTTO LA TOQUE:
Bleri Dervishi
Prodigioso, Perfezionista, Sorprendente

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Bleri Dervishi della Locanda Nerello all’interno del Relais Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea (Ct), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

La prima sensazione che proverete avvicinando Bleri Dervishi sarà di stupore e lo sarà anche quando proverete alcuni dei suoi piatti. Si, perché stenterete a credere che delle preparazioni così precise, definite e interessanti siano opera di uno chef di appena 23 anni, e vi stupirà ascoltare dalla sua voce il racconto di una vita che sembra lunghissima, ricca com’è di esperienze umane e lavorative. Primo classificato ovunque abbia partecipato, anche durante la seconda edizione di Masterchef Albania.
Quando a 3 anni è arrivato in Italia dalla nativa Albania, nel suo Dna era già scritto il suo destino, i ricordi più forti di quel primo periodo sono i sapori e i profumi del cibo, la cucina della nonna, il pane, il pomodoro, il formaggio e il latte appena munto che sono tutt’ora e rimarranno sempre la sua fonte di ispirazione.
Cresce in Toscana dove frequenterà l’alberghiero e dove inizierà contemporaneamente a lavorare, a soli 11 anni, partendo dal basso e assorbendo come una spugna ogni insegnamento, ogni esperienza, ogni consiglio.
Questa capacità di assimilare, unita ad un talento indiscusso, saranno il bagaglio che lo accompagnerà nel suo peregrinare in giro per l’Italia in una successione serrata di esperienze brevi ma importanti dalle quali Dervishi carpirà tutto il possibile, regalandosi anche uno stage all’Azurmendi con Eneko Atxa.
Non si è concesso invece un piano B, anche se da bambino prometteva bene con il pallone, ma Bleri ha fatto la sua scelta con spaventosa determinazione.
E quando vi dirà che il suo progetto per i prossimi 10 anni e quello di arrivare ad essere il migliore cuoco al mondo, non siate scettici ma fate come lui…. iniziate a crederci!

-Da bambino cosa sognavi di diventare?
Da bambino sognavo di fare il pompiere e poi il calciatore, però dopo all’età di 11 anni mi sono innamorato della cucina

-Il primo sapore che ti ricordi. Il sapore dei pomodori di mia nonna.

-Qual è il senso più importante? Il tatto

-Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Lo spaghetto al pomodoro senza pomodoro.

-Come hai speso il primo stipendio? Hahahaha! Tutto per comprare due coltelli da cucina! (praticamente i miei mi hanno bloccato il conto per due mesi)

-Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare? Gli spaghetti al pomodoro, la bruschetta all’olio, il tiramisù

-Cosa non manca mai nel frigo di casa tua? Le uova

-Qual è il tuo cibo consolatorio? Pomodoro, cipolla, olive, formaggio e cetriolo

-Che rapporto hai con le tecnologie? Le uso ma il minimo indispensabile

-All’ Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Nessuno, non ti fanno mangiare !

-Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni? Alain Ducasse , Massimo Bottura , Eneko Atxa e Renè Redzepi.

-Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Salvador Dalì “La persistenza della memoria”

-Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe? “Billie Jean” di Michael Jackson

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