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3 febbraio 2018
NUOVE LEVE:
Intervista ad Emilia Maresca
“Spero sempre di emozionare le persone quando gustano un mio dessert”
La giovane pasticcera di Sorrento, classe 1995, in pochissimi anni ha inanellato una serie di esperienze importanti, impegnandosi con tenacia in una professione fra le più impegnative del Food.
Fin da piccola ha avuto le idee chiare ed ha scelto un percorso di studi alternativo ma mirato.
Ciao Emilia, tutti si chiedono per quale ragione hai deciso di frequentare un istituto turistico invece dell’alberghiero?
-Perché sono consapevole che parlare bene le lingue straniere sia il passaporto per avverare il mio sogno che è quello di girare il mondo per arricchire il mio bagaglio culturale e culinario. Così oggi parlo 4 lingue: italiano, inglese , francese e spagnolo (ho frequentato anche un corso base di russo).
Da dove inizia il tuo amore per la cucina?
-Sin da bambina passavo giornate intere con mia nonna in cucina e da allora ho iniziato ad averne interesse… un interesse che molto presto è diventato la mia più grande passione.
Quando è iniziato invece lo studio della pasticceria?
-Mi sono diplomata il 7 agosto 2014 e ai primi di settembre ho preparato la valigia e sono partita per Tuscania dove ho frequentato il lungo percorso di pasticceria presso la Boscolo Etoile Academy, che mi ha dato la possibilità di partecipare al corso di dessert al piatto diretto dal Pasticcere Antonino Maresca e di lievitati con Leonardo di Carlo, ricevendo alla fine del corso il premio "Migliore esame 2014" e come omaggio il libro di Emanuele Saracino (tutto in inglese).
Invece il percorso lavorativo da quali tappe è stato segnato?
-La mia prima esperienza lavorativa è stata presso la pasticceria "Mimosa" del pasticcere Roberto Cantolacqua Ripani a Tolentino nelle Marche e proprio lì ho capito che questo mestiere o si ama o si odia, perché 15 ore trascorse in cucina, se si mettono passione e dedizione diventano davvero poche!
Dopo sei mesi mi sono trasferita sul Lago d'Orta per lavorare a Villa Crespi da Antonino Cannavacciuolo, scoprendo che tra la pasticceria da laboratorio e quella di ristorazione c'è un abisso, ora come ora posso dire che le ammiro entrambe, ma ho iniziato ad apprezzare i dessert al piatto oltre che le grandi produzioni di torte classiche e brioches.
Dopo un’intera stagione estiva ed invernale, alla chiusura di Villa Crespi sei ripartita in direzione Milano.
-Si, a Milano ho iniziato a lavorare nel ristorante del Mandarin Oriental "Seta by Antonio Guida", dove curavo la piccola pasticceria nei minimi dettagli sotto la guida del pasticcere Nicola Di Lena che ringrazio tanto per avermi insegnato moltissime cose.
Poi, inarrestabile hai fatto esperienza anche al Bistrot Pisacco di Andrea Berton, con un ruolo da responsabile di pasticceria. Finché un giorno….
-A maggio dello scorso anno mi arriva una chiamata da Roberto Conti del ristorante Trussardi alla Scala di Milano, che mi offre di ricoprire il ruolo di chef pasticcere. Senza pensarci su due volte ho accettato ma all'inizio pensavo di essermi messa in una cosa più grande di me.
Da li a pochi mesi però è arrivata la Stella Michelin, come avete festeggiato?
-Con tutta la brigata abbiamo brindato, eravamo entusiasti, emozionati e felici, io in particolare ho iniziato a pensare che qualcosa di buono l'ho fatto anche io.
Come si lavora in brigata con Roberto Conti?
-Per me è un mito, sia come persona che come chef, ha carattere, è un tornado di nozioni ed ha una personalità forte, capace di farti sorridere e divertire quando sei triste. E’ speciale, ti insegna e ci mette l'anima e il cuore quando cucina. Novembre gli ha portato due meravigliose stelle, una è suo figlio Adem che è la sua gioia più grande.
Oltre a Conti e a tutti i maestri di questi anni, chi ti senti di ringraziare?
-Non si sarebbe avverato questo sogno senza mia madre e mio padre che mi hanno dato la possibilità di frequentare una grande scuola di pasticceria dandomi un sostegno sia economico che morale.
Loro sono tutto per me, mi sono sempre stati accanto nei momenti peggiori delle mie esperienze e tifano per me sempre in qualsiasi momento, sono le persone più speciali che ho, oltre a mia sorella e li ringrazierò sempre per tutto questo.
Al Trussardi i tuoi dessert sono in carta, soddisfatta?
-Attualmente al Trussardi lavoriamo tutti sodo, ci stiamo impegnando per riconfermare la stella, i miei dessert presenti adesso in carta sono ideati da me ma con l'occhio vigile dello chef Conti. Questo mi fa sentire sicura riguardo il mio lavoro, che penso sia la cosa più giusta che ho fatto.
Qual è la cosa che ami più fare?
-La piccola pasticceria, me ne sono innamorata da subito ed è una delle cose che mi piace di più realizzare. Perché tutto ciò che è piccolo, preciso e perfetto mi emoziona.
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