Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Matteo Ferrario, Responsabile di cucina dell'Osteria con Vista - Terrazza Triennale a Milano che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero
Una professione che non è stata la prima scelta perché quella era il mondo del cinema, ma Matteo ha affrontato di buon grado il piano B della sua vita, trasformandolo in una sfida con se stesso che oggi a trent’anni può dichiarare vinta di misura. Iperattivo e vivace ha conseguito il suo diploma al Carlo Porta, lo ha messo nel cassetto e si è buttato a pesce nel mondo del lavoro scegliendo oculatamente le opportunità più ricche di spunti, cambiando spesso luoghi e maestri, inanellando una lunghissima serie di esperienze tutte prima di arrivare ai 25 anni. Milanese cresciuto nella zona più verde e agricola della periferia, coltiva da sempre il sogno di un ristorantino con orto, allevamento, frutteto e tutte le materie prime necessarie in cucina coltivate e curate personalmente. Nel 2015 lo stellato Stefano Cerveni lo ha voluto al suo fianco per l’avvio dell’Osteria con Vista in cima alla Terrazza Triennale e da li a poco Ferrario ne è diventato responsabile. La sua cucina è un “Inno alla Gioia” portato nel piatto; concreta, gustosa, vivace e profumata, bella da vedere ma priva di fronzoli, leggera, sana e gustosa. Insomma identica a lui… mette allegria e trasmette il pensiero positivo.
-Da bambino cosa sognavi di diventare? Operatore Cinematografico
-Il primo sapore che ti ricordi. Il ragù della mamma
-Qual è il senso più importante? Credo siano 2: l’olfatto perché ti può riportare in sensazioni e posti e il gusto
-Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato. Il piatto più difficile è sempre quello più semplice
-Come hai speso il primo stipendio? Ho acquistato i miei primi coltelli
-Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare? La cassoeula, la pizza e la polenta taragna
-Cosa non manca mai nel frigo di casa tua? Il nulla: sono a casa solo per dormire
-Qual è il tuo cibo consolatorio? Spaghetto aglio, olio e peperoncino
-Che rapporto hai con le tecnologie? Cerco sempre di tenermi aggiornato, in quanto ritengo la tecnologia molto funzionale in cucina
-All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale? La trippa di vitello alla milanese
-Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni? La mia famiglia ed i miei amici: a causa del mio lavoro, passo sempre poco tempo in loro compagnia
-Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina? “Uomo Vitruviano” Leonardo Da vinci
-Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe? “Una splendida giornata” Vasco Rossi
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