BARMAN, UN SETTORE IN GINOCCHIO: PARLA CRISTIAN RUSSO
All’indomani del Dpcm 25 ottobre che impone la chiusura alle 18 di tutte le attività commerciali, sale forte la preoccupazione per un comparto che proprio dalle 18 inizia il proprio lavoro; quello dei cocktail bar, settore che impiega tantissimi professionisti seri e preparati, molti dei quali imprenditori che hanno aperto un locale proprio con tanti sacrifici e l’aiuto delle famiglie, un settore che è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy.
Abbiamo fatto 3 domande a Cristian Russo Bar manager del Resort Dolce Casa di Moena e Socio A.B.I Professional, referente di zona per Taormina Giardini Naxos e tutta la zona Jonica. Cristian raccoglie anche le opinioni di tanti colleghi e amici attraverso il gruppo Facebook L’Arte del Barman.
Ciao Cristian, immagino che le direttive dell’ultimo decreto abbiano gettato grande preoccupazione fra i Barman.
🔴 Dopo un primo momento di sconforto ho ricevuto le chiamate di tanti barman che sono veramente sull’orlo del tracollo. A differenza dei ristoratori, anche loro ingiustamente e gravemente colpiti, non abbiamo il piccolo paracadute del pranzo e del delivery. Il nostro lavoro si svolge dove inizia il coprifuoco. Solo chi lavora in grandi alberghi può pensare a qualche piccolo spazio diurno di attività ma piccolo davvero.
Cos’altro vuoi dire riguardo la vostra professione?
🔴 Voglio ricordare che i professionisti come me, studiano da una vita per lavorare in maniera corretta, per offrire emozioni e momenti di svago, per valorizzare tanti produttori. Arriviamo ad aprire un locale o a lavorare negli eventi dopo tanto tirocinio, non lavorare ci toglie la vita.
Per chiudere cosa suggerisci?
🔴 Io e tutti noi speriamo vivamente che questo divieto duri solo fino al 24 novembre. Se si protrarrà più a lungo rimarremo veramente in ginocchio.
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