UNA RISERVA DEDICATA A LUCIO
IL PENSIERO DI “TERREDORA DI PAOLO”
«Mi battezzarono con il Taurasi» è quello che racconta Paolo Mastroberardino, owner insieme al papà Walter e alla sorella Daniela della “Terredora di Paolo”, una delle maggiori aziende vitivinicole del meridione d’Italia e proprio questo aneddoto rivela il legame profondo e indissolubile di questa famiglia con i suoi vini, frutto del territorio e del lavoro tenace.
«Sono cresciuto respirando il profumo del mosto e passeggiando fra le vigne» racconta Paolo «Mio padre Walter è stato, insieme ai suoi fratelli, protagonista del rinascimento vitivinicolo della Campania nel secondo dopoguerra. Nel 1994, a sessant’anni, decise coraggiosamente di intraprendere un nuovo percorso insieme ai suoi tre figli; io, Daniela e Lucio che era un enologo talentuoso al punto da ricevere la nomination come Enologo dell’anno nel 2006».
La “Terredora Di Paolo” prese il nome da Dora di Paolo, moglie di Walter e la cantina venne edificata a Montefusco con il controllo diretto di tutti i processi produttivi. Si tracciarono le linee di produzione che furono da subito nette e definite; solo cru di vigna delle denominazioni Greco di Tufo Docg, Fiano di Avellino, Taurasi e la Doc territoriale Irpinia.
Furono anni faticosi ma propositivi, con i primi successi e riconoscimenti, segnati purtroppo da due lutti devastanti: «Mia madre Dora ci lasciò e subito dopo, nel 2013, ci fu la scomparsa prematura di Lucio a nemmeno 54 anni» racconta Paolo con commozione «Papà Walter riunì me e mia sorella Daniela esortandoci a trovare nell’unione familiare la forza per continuare il progetto nel nome dei nostri cari e così fu. Si andò avanti con coraggio e nel ricordo».
Oggi sono trascorsi otto anni dal triste 29 gennaio 2013, anni trascorsi nel portare avanti la ricerca dell’eccellenza avviata da Lucio che la “Terredora di Paolo” ha deciso di celebrare con un cofanetto di vini riserva da collezione, destinato solo alle grandi annate di Taurasi.
«La prima vendemmia selezionata è la 2007» spiega Paolo Mastroberardino «equilibrata, carnosa e dall’ottimo potenziale evolutivo, la special edition esalta il temperamento di un vitigno strepitoso come l’Aglianico. Il cofanetto con le tre riserve è pensato per regalare l’esperienza di scoprire territori attraverso emozioni liquide».
Le tenute di provenienza sono infatti posizionate su aree diverse della zona di produzione del Taurasi, che abbraccia ben 17 comuni, con altitudini che vanno dai 350 ai 600 metri slm, terreni con sfumature diverse e uve che maturano in tempi diversi, vini che hanno lo stesso Dna ma si esprimono con diverse sfumature di eleganza.
Il cofanetto Taurasi DOCG Riserva Lucio è il ricordo più affettuoso e il racconto più bello del Taurasi che lui amava tanto. (ph credit: Eleonora Gardenghi)
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